Prezzo dell’oro sotto i 1200 dollari l’oncia

L’oro ha travolto al ribasso anche la barriera dei 1.200 dollari l’oncia, una soglia che da tempo appariva assolutamente non raggiungibile, ma che invece è stata recentemente superata. Sono stati i dati sull’occupazione negli Stati Uniti: cifre che rafforzano la convinzione che la Federal Reserve si muoverà in fretta per alzare finalmente i tassi di interesse. Il prezzo dell’oro all’oncia è infatti da alcuni mesi in costante calo. In settembre sono stati creati 248mila posti di lavoro negli USA, molti di più delle attese.

I dati sono stati rivisti al rialzo per luglio e agosto. Inoltre la disoccupazione il mese scorso è scesa dal 6,1 al 5,9%, il minimo da luglio 2008 e sotto quel 6% che la Fed aveva identificato come il traguardo da raggiungere prima di avviare la stretta monetaria. La ripresa occupazionale – avvenuta finora a correnti alterne e non con una crescita linerare – ha indotto qualche banchiere centrale a ridimensionare le attese sull’indicatore.

Ma per la Fed potrebbe essere più difficile giustificare dilazioni sulla ripresa dei tassi, quando a fine mesi si riunirà il comitato monetario (il 28 e 29 ottobre) e arriverà finalmente a conclusione il quantitative easing, che tanta parte ha avuto nell’infiammare le quotazioni dell’oro e nel ridurre quella del dollaro.
È questo scenario sempre più nitido di ripresa dei tassi di interesse Usa ad aver fatto scivolare l’oro sotto 1.200 dollari l’oncia, fino a un minimo di 1.191 $ sul mercato spot londinese: un livello che non toccava da dicembre e che ha portato in negativo la performance dell’oro nel 2014. Ed è lo stesso scenario che contemporaneamente ha spinto il biglietto verde, già al record dal 2010 rispetto alle principali valute, ad accelerare ancora il rally che ormai prosegue senza interruzione da dodici settimane: una cavalcata che non si vedeva da quarant’anni.

A risollevare l’andamento del prezzo dell’oro potrebbe arrivare qualche acquisto in Asia, ma ormai gli analisti guardano con scetticismo crescente anche a quest’ancora di salvezza. Ma gli operatori cinesi sono per ora assenti dal mercato a causa di una settimana di festività.