Oro: quotazioni giunte a 1.330 dollari: scoppia il caso Deutsche Bank

Le quotazioni dell’oro sono risalite fin quasi alla soglia dei 1.330 dollari l’oncia, dopo la pubblicazione dei dati deludenti sulla creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti ad agosto. Poiché l’occupazione americana si è mostrata più debole delle previsioni, il mercato sta registrando un rinvio del rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, che a questo punto molto probabilmente andrà a finire al mese di dicembre. La quotazione dell’oro è quindi direttamente correlata a questa news ed il prezzo dell’oro sta subendo dei repentini aumenti in questi giorni.

In settimana inoltre il metallo prezioso è stato al centro di un caso da non sottovalutare per le più ampie implicazioni che potrebbe avere sul mercato. Un cliente di un Etc emesso da Deutsche Boerse Commodities GmbH, una joint venture partecipata da Deutsche Bank ha chiesto la consegna fisica dell’oro acquistato, ma si è sentito rispondere da un funzionario dell’istituto, che tale soluzione non sarebbe più disponibile. Al cliente è stato addirittura consigliato di rivolgersi ad un’altra banca concorrente, che evidentemente riuscirebbe a gestire la richiesta di avere l’oro fisico da parte del cliente. Il caso è decisamente grave, perché questo Etc emesso da Deutsche Bank ha cartolarizzato oro per un controvalore di 3,5 miliardi. Se i clienti degli svariati Etc nel mondo perdessero fiducia sulla capacità dei fondi di eseguire gli ordinativi loro impartiti sulle richieste di consegna fisica del metallo, si rischia uno shock molto rilevante sul mercato globale delle quotazioni dell’oro.

La vera motivazione per cui la richiesta del cliente non è stata soddisfatta non è ancora nota: il dubbio è che Deutsche Bank, che per contratto è tenuta a garantire la copertura degli investimenti realizzati anche presso le altre banche, non possegga effettivamente tutto l’oro dovuto, nonostante questi sia garantito al 100% delle emissioni.

Dagli Stati Uniti arrivano notizie contrastanti sull’occupazione: i 151.000 nuovi posti di lavoro registrati nell’agosto americano sono stati al di sotto dei 180.000 previsti dagli analisti, un discostamento tuttavia contenuto, che non ha causato reazioni particolarmente intense. I dati dell’ultima settimana hanno confermato il trend degli ultimi cinque anni, nei quali ad agosto i NFP hanno sempre disatteso le previsioni, e hanno interrotto il trend intrapreso nei due mesi precedenti.

Affrontando l’analisi con uno sguardo di insieme, sebbene gli ultimi NFP non siano sufficienti a compomettere il buono stato di salute del mercato del lavoro USA, un dato al di sotto delle aspettative uscito tre settimane prima della riunione della Fed non può passare inosservato. Questa notizia ha una ripercussione diretta sull’andamento delle quotazioni dell’oro a livello globale. Qualsiasi tipo di intervento messo in piedi dalla Yellen e dal suo staff pone le radici su un mercato del lavoro in piena salute, motivo per il quale la possibilità di un rialzo dei tassi a settembre è in ogni caso crollata attorno al 20%.